
PIERO LODI SCRIVE… AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO VERONESI
“Gent.mo Presidente Matteo Veronesi,
leggiamo dalla stampa la volontà del Sindaco Toselli di portare ad approvazione la nuova variante al Piano
della Ricostruzione nei primi giorni di agosto.
E’ un annuncio quanto meno irresponsabile oltre che evidentemente lesivo delle prerogative del Consiglio
comunale. Intendiamoci subito: qui non è un problema di ferie programmate né di (sacrosanto) diritto alle vacanze.
In questi tre anni il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha sempre assicurato la propria presenza
(molto spesso anche mentre i banchi della maggioranza erano tristemente “sguarniti”). Mai abbiamo fatto “giochini” né ci siamo tirati indietro neppure di fronte a convocazioni assurde comequelle fatte per salvare in extremis (dopo il gravissimo ritardo della Giunta) le iniziative natalizie e persino il Carnevale.
Tante volte ci si è trovati in questi tre anni (è stata quasi la regola) di fronte a convocazioni dell’Assemblea
comunale fatte in giorni diversi rispetto a quelli concordati ad inizio mandato. Sempre per inseguire o recuperare i ritardi di Sindaco e Giunta.
Il Consiglio dovrebbe essere di mercoledì (questo è quello che si era deciso) ma se ci guardiamo indietro i Consigli di mercoledì sono stati una eccezione…
Questo, ovviamente, ha condizionato la programmazione lavorativa e personale dei Consiglieri. Lo abbiamo fatto notare tantissime volte. Ma siamo sempre comunque venuti in Aula, anche nel giorno sbagliato, anche a costo di disdire impegni precedenti di carattere personale e professionale. Soprattutto
perché da tre anni a questa parte le convocazioni arrivano con il preavviso minimo previsto dal
Regolamento e mai con quello massimo. Non è dunque un problema né di pigrizia né di mancanza di disponibilità o men che meno di senso della
responsabilità. Questa volta evidenziamo a lei quella che appare come una gravissima mancanza di rispetto al lavoro dei
Gruppi consiliari e – cosa ancor più grave – come un profondo vizio di trasparenza. Non ci sono infatti le più minime condizioni per approvare una manovra urbanistica con questi tempi. Ciascun Gruppo ha alle proprie spalle Partiti, movimenti o associazioni di riferimento. E’ con questi che ciascun Consigliere ha il diritto ed il dovere di confrontarsi di fronte a scelte importanti. La materia urbanistica è tra quelle più rilevanti. A quanto abbiamo visto sino ad ora questa variante al Piano della ricostruzione approvato dalla precedente Amministrazione non ha un’anima: non ha una filosofia chiara. Ha molte schede che presentano forti dubbi sia di opportunità che di difendibilità dal punto di vista tecnico. Da oltre sei mesi ogni dibattito è assente su questi temi. Il Sindaco in aula ha assicurato sin troppe volte che ci sarebbero state occasioni di analisi e di approfondimento. Poi mai avvenute. L’analisi e l’approfondimento di una variante urbanistica che è allo studio da oltre un anno e mezzo non
può essere ora svolta mentre mezza città è al mare e mentre l’altra mezza sta pensando di andarci o è appena tornata.
La normativa urbanistica chiarisce l’obbligo di un vero confronto con tutti i portatori di interesse e rimarca l’esigenza di una trasparenza vera ed assoluta.
Nessuno ha invece spiegato nemmeno al Consiglio comunale le ragioni dei “mal di pancia” che hanno evidentemente spinto la maggioranza a far saltare ogni cronoprogramma di approvazione e neppure su quali basi si pensa oggi di portarla al voto. Cosa è cambiato? Quali nuovi equilibri sono stati trovati?
Come cambia la nostra Città è materia troppo importante.
Signor Presidente, a nome del Gruppo consiliare del Partito Democratico, le chiedo di non permettere al Sindaco questo ulteriore sfregio alla nostra Città.
Il Sindaco Toselli non è centese e non vive a Cento.
Lei signor Presidente, invece, è centese e vive e ama questa nostra Città.
Difenda le sue istituzioni e soprattutto difenda la trasparenza.
Nessuna trasparenza ci può essere in una variante urbanistica approvata in fretta e furia in piena estate
senza nessun confronto con la Città e nemmeno con le forze consiliari.
Non ci sono elementi di urgenza. Nessun fatto nuovo imprevisto o imprevedibile.
Il Sindaco ha semplicemente sprecato molto tempo anche su questo come su ogni altro dossier.
L’inconcludenza dell’esecutivo non può essere causa di una compressione indebita delle prerogative del Consiglio e non può giustificare un “colpo di mano” compiuto all’insaputa della Città”.
Piero Lodi – Capogruppo Gruppo consiliare
Partito Democratico – Cento