
INTERVISTA DI FINE ANNO AL SINDACO EDOARDO ACCORSI
Siamo giunti alla tradizionale intervista di fine anno con il Sindaco di Cento. Più che il cambiamento, che era nell’aria, ha stupito come ha condotto, assieme al gruppo che lo ha sostenuto, l’ intera campagna elettorale. Oggi,
Edoardo Accorsi, è un giovane Sindaco che deve fare i conti con una pandemia che non accenna ad andarsene ed un post terremoto gestito davvero male.
La tradizionale intervista che, a fine anno, l’Accento rivolge al Sindaco in carica, coincide quest’anno con il 30° anniversario della prima uscita del nostro giornale. Sindaco, il 21 Dicembre 1991 usciva il primo numero del nostro giornale… facendo bene i conti lei non era ancora nato e (sicuramente) poco ricorda anche degli anni successivi quando la città vantava ben 12 giornali a carattere locale con diffusione gratuita, tutti i mesi in edicola.
R: In effetti i primi numeri me li sono persi… Scherzi a parte, auguri e congratulazioni per questo importante traguardo. E grazie per il servizio professionale e attento che da sempre offrite alla Città.
D: La prima domanda parte proprio da questa considerazione (non da quanto sia giovane Lei e vecchi noi n.d.r.): in appena 30 anni Cento è radicalmente cambiata e la floridità (mentale, culturale e ideologica) ha lasciato giorno dopo giorno il passo a una quasi silenziosa rassegnazione, tipica delle città dormitorio. Perché proprio Lei riuscirà ad invertire questa rotta e questa rassegnazione ormai stagnante? (e non ci parli di terzo ponte e di Cispadana per risolvere tutti i problemi, la prego)
R: Anzitutto perché questa città ha bisogno di messaggi positivi, di fiducia, di guardare al futuro con maggiore serenità. Abbiamo potenzialità enormi, le sfide davanti a noi sono grandi ma lo sono anche le opportunità: penso ad esempio alle risorse provenienti dal PNRR, su cui dovremo farci trovare pronti e che ci potranno consentire importanti interventi strutturali. Voglio trasmettere il messaggio che nulla è immutabile e che non ci sono sfide impossibili: il rilancio di questo territorio dipende unicamente da noi
D: Da poche settimane nel suo nuovo ufficio in una veste decisamente importante: quali i suoi primi atti e (soprattutto) che priorità sta dando al suo operato o al non operato del suo predecessore: vogliamo mettere un poco di pepe a questa intervista o no?
R: Le prime settimane sono servite prevalentemente per i passaggi di consegne, per conoscere il personale degli uffici e per fare il punto delle tante situazioni sospese. Ho appena iniziato il giro di colloqui individuali che mi porterà entro la fine dell’anno a conoscere tutto il personale comunale, un passaggio in cui credo molto e da cui vorrei raccogliere informazioni utili e spunti per consentire ai nostri dipendenti di offrire il miglior servizio in condizioni adeguate. Tra i principali provvedimenti, come è noto, abbiamo dovuto procedere con l’approvazione del bilancio consolidato, nei fatti – e per senso di responsabilità – approvando un documento concepito dalla vecchia amministrazione.
D: Abbiamo seguito molto attentamente le idee lanciate nella sua campagna elettorale, in particolare ci ha colpito davvero tanto ciò che il suo programma diceva a proposito dell’area del Parco delle Rimembranze (per tutti i giardini della Carla). È inutile negare che la città è cambiata e il problema di certe aree animate da malintenzionati e provocatori in alcune ore della giornata non è più circoscritta ai soli giardini (imbattersi dopo le 20.00 in via Matteotti tratto via Ugo Bassi /Viale Jolanda richiede davvero una buona dose di coraggio) ma allargata ad altre aree di Cento. Non crede che il solo cinema e le animazioni per bambini non bastino per riappropriarsi di queste aree divenute decisamente pericolose e difficili da gestire anche dalle forze dell’ordine? Da anni il nostro giornale rimarca che Cento è fra i pochi comuni, nel raggio di 40 km, a non avere turni della Polizia Municipale in notturna.
R: Questioni come queste vanno affrontate con un mix di interventi, tra i quali quello di una maggiore presenza delle forze dell’ordine ha sicuramente un peso importante: ne ho parlato recentemente con il prefetto di Ferrara e torneremo presto a confrontarci. Ma non basta: bisogna dare nuova vita agli ambienti più problematici ricordandoci che sono spazi pubblici e che vanno fruiti il più possibile dalla cittadinanza. Il Parco delle Rimembranze va ripensato nelle sue funzioni e ripopolato di attività così come le vie del centro storico che alla sera spesso sono deserte o poco frequentate. È un lavoro che richiede tempo e risorse e che va impostato stabilendo, attraverso un confronto con la cittadinanza e con i diversi portatori di interessi, un piano con tanto di tempistica per la sua attuazione.
D: Pandemia: il nuovo hub vaccinale dell’autostazione e lo staff che vi lavora si dice pronto alla terza dose. Assodato che il vaccino è assolutamente da fare, se lo dice il Sindaco forse è la volta buona che le persone ancora timorose a farlo si convincano?
R: Me lo auguro, perché di alternative non ce ne sono. La pandemia si vince se tutti facciamo la nostra parte nel rispettare le regole, usando la mascherina nei luoghi chiusi o affollati, nel mantenere laddove possibile il distanziamento e nel vaccinarci. Se ne esce solo con i comportamenti virtuosi, quelli che ci hanno consentito di passare un’estate “normale” e che in questi primi mesi di autunno sta vedendo il nostro Paese in migliori condizioni rispetto ad altre nazioni europee.
D: Matteo Veronesi riconfermato Presidente del Consiglio: c’è chi dice sia un gesto da “vecchi romantici della politica con la P maiuscola” (era da tanto tempo che a Cento non si faceva e vedeva la politica tenere in considerazione anche le minoranze) e chi dice sia un ringraziamento post elettorale (il non voto del gruppo che ha sostenuto Toselli è stato chiaro sull’argomento).
R: In campagna elettorale ho ribadito sin da subito che questo mandato sarebbe stata l’occasione per superare la politica della contrapposizione, che tanto male ha fatto a Cento negli ultimi anni. Qui si tratta di lavorare insieme per il bene della città, non di prevaricare sulla base delle ideologie. Cento può crescere se saprà aprirsi e – in qualche modo – unirsi di fronte alle grandi sfide del futuro. Proporre la presidenza del consiglio alle minoranze è un atto inedito che va in questa direzione di apertura. E’ un peccato leggere di polemiche anche su questo.
D: E’ dall’epoca Fava che non vi è una rielezione del Sindaco in carica al secondo mandato (in due casi, addirittura, i Sindaci uscenti non hanno raggiunto il ballottaggio per il secondo mandato Bregoli e Lodi): come si inverte questa ormai consolidata abitudine tutta centese?
R: Ogni elezione ha proprie specificità e andrebbe contestualizzata, e in questa fase ci sono questioni ben più urgenti ed importanti delle comunali delle 2026. Pensiamo piuttosto a far bene in questo mandato, a risolvere le questioni reali dei cittadini, che è quello che davvero conta.
D: Un tempo la professoressa quando l’attenzione fra gli studenti calava puntava sull’argomento a piacere….noi che vogliamo ancora alta l’attenzione sul finale di questa bella intervista le chiediamo un argomento che le fa piacere affrontare.
R: Fare il sindaco è un mestiere faticoso, impegna tantissimo, ma sono felicissimo di farlo perché ogni giorno mi porta a contatto con le persone più diverse, giovani e anziani, donne e uomini, con i loro bisogni, le loro idee e proposte, con fatiche e entusiasmi. Questo rapporto tanto stretto dà grande forza e arricchisce umanamente. Passo molte ore a studiare i dossier per dare, assieme alla mia giunta e al consiglio comunale, risposte positive ai bisogni della cittadinanza, ma ritaglio sempre degli spazi per partecipare alle tante iniziative e ai tanti incontri che vengono promossi sul territorio. È un grande privilegio e ringrazio i e le centesi per avermi offerto questa possibilità.
D: Sindaco, intanto grazie per il tempo che ci ha dedicato, nell’augurarle delle serene festività le diamo la possibilità di chiudere l’intervista salutando i nostri lettori ed eventualmente togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Edoardo Accordi Sindaco rivolge gli Auguri di Buone Feste a…..? e una sonora pernacchia a….? in fondo in fondo è per Cento, non per altro!
R: Rivolgo i miei auguri di un sereno Natale a tutte le centesi e a tutti i centesi. Auguri all’Accento per tanti altri anni di lavoro di qualità. Quanto alle pernacchie, come avrà capito, non so farle.