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AREA AUTOSTAZIONE DELLE CORRIERE: QUANDO IL BENE PUBBLICO VIENE AIUTATO DAL PRIVATO E’ TUTTO GIUSTIFICATO?

By on Ottobre 31, 2016 0 829 Views

Tuzet, allora Sindaco di Cento si prese la paternità di aver concluso, con un noto supermercato nazionale, una clamorosa operazione a favore della comunità centese. Furono indette Conferenze Stampa e diramate su tutti i media le clausole dell’accordo che prevedeva, in cambio di un aumento di edificabilità del supermercato Coop di Via Bologna, la ristrutturazione dell’area fatiscente (proprietà Demagno e Comune di Cento) della autostazione delle corriere. Il progetto, avvenieristico e d’impatto, piacque anche al Sindaco successivo a Tuzet, Piero Lodi, che ne vide anche l’inizio del cantiere. A distanza di 5 anni, però questo cantiere è ancora da terminare. Il piazzale delle corriere e le pensiline che ospitano gli utenti già in funzione, sorgono esattamente al centro di due aree cantierate (le vecchie autorimesse e la vecchia stazione) che al momento sono completamente lasciate in stato di abbandono. Nel frattempo il supermercato Coop ha terminato il proprio ampliamento, ingrandito il parcheggio per le auto, aperto una rotonda che dal parcheggio immette in via Bologna, ottenuto come da progetto la chiusura della vecchia strada interna alla circonvallazione rendendo così cieca la via che porta nel quartiere Ceres. Inaugurato a tempo di record il nuovo supermercato. Tutto questo meraviglioso “nuovo che avanza” ha lasciato per strada, però, un cantiere che nel frattempo è stato completamente abbandonato a se stesso. Chi transita quotidianamente in quell’area ha dimenticato molto presto il bellissimo progetto e le bellissime presentazioni dell’area autostazione scontrandosi con una realtà decisamente diversa. La zona delle vecchie autorimesse che dovrebbe diventare un piccolo centro commerciale è ormai un edificio quasi totalmente crollato coperto da una folta vegetazione e meta preferita di colonie di piccioni. Il punto più bello di questo progetto non terminato è però la vecchia stazione. Qua, oltre alla solita vegetazione modello foresta equatoriale, abbiamo meravigliosi e poetici ristagni d’acqua, ottimi ricettacoli di rifiuti e, ultimamente anche sani alloggi abusivi per facinorosi senzatetto della prima ora. L’allarme topi lo lasciamo al prossimo articolo in quanto al momento in cui stiamo scrivendo non se ne vedono tracce. A questo punto la domanda è scontata: il buon Tuzet prima e Lodi dopo hanno concordato con Coop tempistiche di realizzazione o solo perchè un privato è intervenuto con proprie economie su un bene pubblico i tempi di recupero del bene può deciderli lui? Non era meglio, e siamo maligni, concordare con il privato che PRIMA SI METTEVA A POSTO LA STAZIONE POI SI AMPLIAVA LA PARTE COMMERCIALE? Non vogliamo essere la mosca bianca in un coro di “grazie Coop” ma a nostro avviso l’area autostazione, nelle condizioni in cui versa attualmente, non è minimamente degna di Cento.

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