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CLARA: PER TUTELARE I POSTI CI VOGLIONO IDEE

By on Gennaio 12, 2021 0 611 Views
Sul futuro della Multiservizi Clara, di cui il Comune di Cento è azionista, interviene Piero Lodi – Capogruppo PD  in consiglio comunale già Sindaco di Cento.
Così Lodi sull’argomento: “Condivido e sottoscrivo la preoccupazione dei sindacati. Qualche giorno fa sulla mia pagina Facebook avevo tentato di aprire un dibattito con l’Amministrazione comunale ma il nostro Sindaco non riesce andare oltre gli slogan.
Ricordo a tutti che alcuni mese or sono il Sindaco Toselli ha confermato per altri 3 anni il consigliere di amministrazione di Clara da lui nominato (uno dei tre totali). Eppure a leggere i giornali il Sindaco stesso dichiara che sono anni che non condivide nulla di quello che Clara fa …
Incomprensibile: non condivide quello che viene fatto ma rinnova la fiducia a chi lo ha deciso…
La politica non deve essere questo.
I 400 lavoratori di Clara meritano rispetto.
I problemi di Clara hanno un nome ed un cognome. I fallimenti e i problemi di questa società sono i fallimenti di una classe di amministratori  locali.
Mi pare sinceramente, dunque, che il dibattito che si sta avviando in questi giorni sul futuro di Clara, così come impostato dai sindaci alto ferraresi, sia un po’ troppo semplicistico e piuttosto irresponsabile.
“O Clara si efficienta o si andrà a gara”?… Tutto qui?
Perché non aprire invece un ragionamento sulle centinaia di persone che ci lavorano in Clara?
Perché non aprire un ragionamento su come creare quell’efficientamento?
Clara è una azienda sostanzialmente giovane. Ha alle spalle molti problemi ereditati ma ha ancora, almeno potenzialmente, “tutta la vita davanti”…
Trovo sinceramente surreale che ad aprire questo dibattito sia oggi, tra i più determinanti e determinati, il Comune di Cento che da sempre di Clara è il secondo “azionista” e da sempre esprime uno dei tre amministratori della società (anche se fa finta di non saperlo…).
Insomma è come dire: “ho guidato la macchina sin qui, ho rovinato entrambe le fiancate e ho finito la benzina, adesso o mi si dà una macchina nuova o mi arrabbio”…
Sarebbe a mio avviso più serio partire dagli errori. Evidenti. Cercare amministratori di qualità (se serve). Trovare all’interno della compagine societaria non tanto “nuove maggioranze” quanto voglia concreta di affrontare e risolvere i problemi, uno ad uno, sino alla fine.
Le società si risanano. I piani industriali si affinano. I progetti possono arrivare in porto.
Ma ci vogliono idee!
Ci vuole concretezza.
Gridare “andiamo a gara” è un po’ troppo poco… Un po’ troppo semplice…
Questo grido sostanzialmente è il fallimento di una classe di amministratori locali che brinda ad aver acquisito la “nuova maggioranza” ma dimostra di non sapere cosa farne!
Le idee, quelle buone, non hanno bisogno della forza della maggioranza… E’ l’assenza di idee che in genere si trincera dietro la logica dei numeri.
Credo sia necessario, anzi urgente, aprire al più presto un grande dibattito pubblico sul futuro di questa realtà per capire se può essere risorsa per il nostro territorio.
Prima di gettare il bambino con l’acqua sporca bisogna almeno tentare di lavarlo…
Si riparta da qui, si azzerino i vertici, se serve; si cerchino professionalità, se mancano; ci si assuma la responsabilità anche di scelte difficili.
Ma questo territorio deve ritrovare una “visione”. Il dramma di Clara, i suoi mille problemi evidenti, le sue inefficienze, sono la fotografia di un territorio che non sa dove andare e conta i numeri litigando su che tiene il volante e non discutendo su quale strada scegliere”.
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