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IN RICORDO DI ALBERTO PRONI

By on Ottobre 30, 2020 0 999 Views
Andrea Guerzoni ci scrive un ricordo di Alberto Proni, centese, personaggio di spicco della politica locale e provinciale negli anni 80, recentemente scomparso.
“Alberto Proni è tornato alla casa del Padre, lasciando un vuoto difficilmente colmabile non solo nella comunità centese ma pure nella realtà ferrarese, dato che fu anche segretario provinciale della DC prima e del PPI poi, con spirito di servizio ed in periodi assai travagliati nei quali pochi desideravano tale incarico.
Non lo vedevo da moltissimi anni, ma mi piace ricordarlo non solo come una persona evangelicamente attiva nel volontariato e in campo sociale, ma anche come un cristiano dalle idee forti, che non disdegnava lo scontro purchè leale ed aperto.
Lo conobbi a Cervia, durante un convegno organizzato agli inizi degli anni Settanta da Padre Tommaso Toschi, uno dei “frati volanti” del Card. Lercaro “prima maniera” (quello che,per protestare contro l’invasione sovietica dell’Ungheria, fece listare a lutto i portoni delle chiese e ordinò ai parroci di far suonare le campane a morto).
Parlammo fra le altre cose del servizio militare, che Alberto – e ne era fiero – aveva prestato come ufficiale di complemento nell’Arma di Cavalleria. Arma che,pensandoci ora, era ben congeniale al suo carattere e alla sua signorilità.
Erano tempi che ti obbligavano a schierarti.Pro o contro il divorzio? Alberto non ebbe dubbi, anche perchè era un ammiratore di Amintore Fanfani, che guidava la segreteria della DC ed era attivissimo nel condurre una campagna referendaria aspra e senza esclusione di colpi.
Mentre molti politici democristiani prudentemente si defilavano, Alberto non ebbe esitazioni a compiere quello che riteneva il suo dovere, beccandosi pure l’accusa di essere tra i sostenitori del “fanfascismo!
 Non meno intenso fu il suo impegno ai tempi del referendum sull’aborto,in coerenza con i suoi dichiarati principi.
Ora che se n’è andato, vorrei che fosse ricordato non solo per il suo impegno sociale, ma anche per la fermezza dei suoi principi e per essere stato sempre capace di agire con coerenza, anche quando sarebbe stato più semplice e più comodo rimanere in seconda o terza fila, come altri, che poi magari hanno raggiunto quelle poltrone che ad Alberto non interessavano in alcun modo.
Ora di sicuro ha conquistato l’unica poltrona che realmente gli interessava: quella del Paradiso”
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