Il 24 maggio del 1944 moriva a Cento lo scultore Giuseppe Zacchini.
By Andrea Gilli ci racconta la vita di questo figlio illustre delle nostre terre….”Originario della vicina Pieve di Cento, dove era nato l’8 agosto del 1872, si formò a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti, specializzandosi in scultura e acquisendo un singolare eclettismo che gli consentiva di spaziare dalle decorazioni neo-rinascimentali, allo stile floreale. Studiò con accanimento le sculture quattro-cinquecentesche.
Nel 1896 consegue la laurea e il suo primo impiego è presso la Richard-Ginori dove svolge la funzione di direttore per due anni. Si trasferisce, poi, nella natia Pieve di Cento dove sposa Lea Rodondi da cui ebbe sette figli: Biagio, Olindo, Licinia, Antonina, Palmira, Antonino e Lina.
Successivamente si trasferisce con la famiglia a Cento dove insegna plastica e disegno ornato presso le Scuole F.lli Taddia ed ha tra i suoi allievi Dino Bonzagni.
Alla sua morte la salma venne tumulata, inizialmente, nel cimitero di Pieve e in seguito trasferita in quello di Cento ove tutt’ora riposa.
I SUOI LAVORI
Numerosi sono i lavori dello scultore che si possono ammirare nella nostra città come i fregi che ornano la casa del prof. Cadore (via Accarisio 7) e quella i via Ugo Bassi, 81 in angolo con viale Bonzagni attualmente di proprietà del dott. Diegoli ma che in passato fu abitata dalla famiglia Sarti, una stirpe di valenti violinisti e direttori d’orchestra, il Redentore all’interno dell’Ospedale di Cento, la Cornice del Redentore in via San Salvatore; alcune opere, che si trovano presso privati, sono: una bellissima Pietà, il putto che schiaccia l’otre nella vasca di Villa Oppi (copia di quello dello scultore centese Stefano Galletti, conservato presso la Pinacoteca Civica di Cento)
