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COSI’ SI PERDONO 100 ANNI DI STORIA

By on Gennaio 6, 2021 0 713 Views

Con una nota congiunta i Capigruppo PD e Lista Civica Noi Che in Consiglio Comunale portano all’attenzione dei nostri lettori la situazione che rischia di portare lo storico velodromo C. Ardizzoni a pista non omologata

queste le parole di Piero Lodi e Gunner Maccaferri relativa alla situazione del Velodromo e ai progetti della Giunta Toselli sulla struttura:

Con l’intervento deciso dalla Giunta il Velodromo perderà l’omologazione definitivamente A rischio cento anni di storia
Durante le interrogazioni nell’ultimo Consiglio comunale, su richiesta del PD, si è appreso che l’Amministrazione spenderà €200’000 per rifare il manto del nostro Velodromo.
Si è appreso anche che il Velodromo stesso è stato effettivamente danneggiato dal cantiere del Palazzetto.
Il Sindaco alcune sedute fa, su richiesta esplicita del Capogruppo PD, aveva invece negato. Ed è stato dunque smentito dall’Assessore.
Si è notato anche che l’assessore Melloni non ha speso nemmeno una parola in merito all’intenzione della Giunta di chiedere i danni all’impresa che i danni ha provocato.
Strana scelta.
Si è appreso infine che questi €200’000 serviranno solamente per rifare il manto della pista. Eppure la pista ha un problema strutturale che risale alla fine degli anni 80 e che renderà impossibile l’omologazione al termine dei lavori di manutenzione straordinaria. E che invece non sarà affrontato.
L’assessore Melloni ha detto che l’impianto sarà una “zona protetta destinata alla avviamento al ciclismo dei giovani “…
Parole preoccupanti.
“Il Velodromo di Cento è un monumento storico – ricordava a margine consiglio Gunner Maccaferri, Capogruppo di “Noi che” con un passato da ciclista – lasciarlo trasformarsi in una zona di avviamento al ciclismo equivale a mortificarne la storia e ucciderne il futuro.
Il rischio concreto è che si sprechino risorse importanti. Che senso ha spendere €200’000 per non avere poi un impianto omologato? Perché – si domanda ancora Gunner Maccaferri – non si è passati in Commissione? Perché non si sono coinvolti i responsabili del Velodromo?”
“Ancora una volta – fa eco il Capogruppo PD Piero Lodi – questa Giunta preferisce il fumo all’arrosto. Spende risorse “a pioggia” senza avere un vero ritorno concreto. La drammatica esperienza del Palazzetto dello sport evidentemente non ha insegnato nulla: in quel caso si sono spese quantità di denaro enormi eppure ancora non si ha l’omologazione. Oggi a subire gli effetti di scelte sbagliate e superficiali sarà la nostra pista. Il comune ha già speso in questi mesi €40’000 per rifare l’impianto di illuminazione. Che senso ha avuto? Se diventerà un luogo di allenamento o poco più, è esperienza comune che gli allenamenti avvengono perlopiù di giorno.”
Invece l’ambizione e il giusto desiderio del mondo ciclistico guerciniano è quello di tornare ad avere un impianto in grado di candidarsi anche a manifestazioni maggiori. “La nostra speranza – spiega ancora Gunner Maccaferri che conosce il mondo del ciclismo da dentro – è quella di un impianto che venga omologato per competizioni non solo di giovanissimi, esordienti o allievi, ma anche per juniores e dilettanti; una struttura che possa organizzare campionati italiani assoluti. Con una omologazione “bassa” è invece a rischio il mondo degli allenamenti amatoriali. E’ inaccettabile questo epilogo per un impianto che compirà 100 anni nel 2024 e nel quale hanno corso campionissimi come Girardendo, Coppi, Bartali, Moser, Saronni, Bugno, Cipollini e tanti altri. Soprattutto se si pensa che a tenere aperta la pista per le competizioni c’è una stupenda squadra di appassionati ed ex ciclisti”.
Eppure nonostante un quarto di milione di euro spesi da questa giunta tutto ciò non sarà possibile.
La richiesta a questo punto è di “fermare le macchine” e ritornare in Commissione per modificare questo progetto.
L’Assessore, nemmeno a dirlo, ha fatto orecchie da mercante.
Evidentemente ha troppa voglia di poter dichiarare nella prossima campagna elettorale di aver concluso almeno un progetto per accettare di confrontarsi per fare in modo che quel progetto sia ben fatto.
Un’altra opportunità che viene sprecata. Risorse che vengono gettate.
Un pezzo di storia che non viene rispettata.
Un brutto modo per chiudere l’anno politico in città.
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