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ERA IL 9 MAGGIO 1978

By on Aprile 29, 2019 0 1131 Views
Mattinata di grande spessore civico quella che si è svolta presso l’istituto Comprensivo “Il Guercino” che ha avuto come ospite Carmelo Pecora, Ispettore di Polizia, autore.
 
Carmelo lascia la Sicilia giovanissimo per arruolarsi nella Polizia di Stato e approda a Forli dove dirigerà il Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica come Ispettore Capo.
 
Nel suo ruolo , è testimone-protagonsta di tragici avvenimenti della nostra storia, dalla morte di Aldo Moro, di Peppino Impastato, alla strage alla stazione di Bologna, alle violenze della banda della UNO Bianca. Da queste sue esperienze, nasce la volontà di testimoniare, di raccontare e comincia a scrivere diversi libri. Il libro “9 maggio 1978-Il giorno che assassinarono Moro e Peppino Impastato” ha avuto un notevole successo, tanto che è diventato una “reading teatrale” che, con generosità ed impegno civile, oggi Carmelo ha voluto regalare ai ragazzi di Cento.
 
Chi fossero Aldo Moro e Peppino Impastato i ragazzi l’hanno imparato dai loro docenti per l’occasione o forse dai racconti dei genitori. L’assassinio di Aldo Moro, ricorda la dirigente Anna Tassinari, per chi, come lei, allora era uno studente che preparava l’esame di maturità, fu un vero e proprio attacco allo Stato che gettò tutti nella paura, nello sconforto e nel’incertezza del domani che si stava costruendo. Il caso, spiega Carmelo, ha voluto che il 9 maggio 1978 unisse due storie molto diverse ma con la stessa tragica fine: il ritrovamento dei due cadaveri. Da qui il titolo della reading teatrale:”L’urlo di maggio”. Maggio, mese mariano, mese di colori e fiori, divenne quell’anno mese di sangue. La voce di Carmelo, con l’aiuto di immagini e inserti di TG del tempo, ha riportato alla memoria i tragici eventi di quei giorni: il rapimento dello statista, uomo del Governo, presidente del partito di maggioranza, gli appelli per la sua liberazione anche da parte del Papa e la sentenza finale; in parallelo, gli ideali di un giovane figlio di mafia, che si ribella, fonda un giornale, da una radio presenta sketch di satira contro i capi mafiosi del suo paese per finire con il ritrovamento di pezzi del suo cadavere tra i binari della ferrovia. I carnefici di Peppino Impastato verranno affidati alla giustizia solo nel 2001-2002, dopo calunnie, depistaggi, smentite, grazie alla perseveranza di amici e parenti.
I ragazzi delle classi terza della scuola secondaria hanno ascoltato in silenzio e con attenzione la storia di questi due personaggi e hanno concluso la mattinata con domande all’ospite relative alle sue scelte di vita, al periodo storico raccontato, all’importanza della memoria.
 
La storia non si cancella; si scrive, si racconta perché dalla storia nascono esempi da seguire, errori da non ripetere e ideali da perpetuare.
Le storie di Carmelo Pecora continuano con la serata presso la sede della Gipsoteca “Vitali” dedicata a “Gli anni della UNO BIANCA”
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