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CINEMA DON ZUCCHINI: FRA NOSTALGIE E FUTURO.

By on Dicembre 8, 2020 0 959 Views
99 NOVE POSTI DA RIEMPIRE
per resistere alla desertificazione del centro storico
 
Se c’è un ricordo ben impresso nella mente dei centesi è la domenica pomeriggio nei tanti cinema del centro. Non era solo il film che si andava a vedere….era un saluto al centro, vetrine illuminate, il thè caldo del bar Italia. A ricordarci questo passato neanche tanto lontano l’unico cinema/teatro che resiste in centro allo scorrere inevitabile del tempo: il Don Zucchini. Parlare con Simone Zarri, Silvia Bidoli, Veronica Farioli tutti volontari del cinema, può esserci d’aiuto nel capire perché alcune avventure finiscono ed altre no.
 
D) 4 cinema (andiamo a memoria) in centro in una Cento neanche troppo lontana ed ora solo 1. C’è un motivo scatenante che ha portato a tutto questo?
 
R) Negli ultimi decenni il polo d’attrazione e di concentrazione delle attività culturali si è via via spostato dal centro storico alle periferie; questo lento processo ha coinvolto anche l’attività cinematografica; è stato proprio il pensiero che il cinema potesse sparire dal centro a far scattare in noi la scintilla per cercare in tutti i modi che questo non accadesse. Quando ripartimmo con le proiezioni, nel 2010, era chiaro a tutti il desiderio e la volontà di tenere vivo un luogo simbolo di cultura, condivisione e relazioni.
 
D) Il Don Zucchini…che storia ha questa piccola bomboniera in pieno centro?
 
R) L’oratorio “Don Zucchini” di Cento è frutto di una donazione fatta alla Parrocchia di San Biagio all’inizio del ‘900, con la precisa finalità di custodire ed educare i giovani. Per tale scopo fu individuato un sacerdote, Don Zucchini appunto, che dimostrò presto notevoli capacità di educatore.
Al di fuori della Parrocchia, a quel tempo i ragazzi ed i giovani avevano poche possibilità di scelta, e questo spiega il loro enorme afflusso verso l’Oratorio. Col crescere delle attività delle varie parrocchie, il Don Zucchini perdette un po’ di importanza, ma negli anni ’50 funzionava ancora egregiamente il Cinema, che ospitava anche qualche attività di teatro amatoriale.
Negli anni ’70 il locale fu completamente restaurato e diventò l’“Oratorio Culturale” della città di Cento, con uno splendido cine-teatro, la Biblioteca Capitolare e la sede della Cooperativa Culturale “Città di Cento”. Dal 2010 infine noi volontari abbiamo preso a mano l’attività cinematografica che poi nel tempo è andata via via arricchendosi di tantissime altre iniziative di carattere culturale.
 
D) Come funziona la gestione di un cinema. Che ruoli vi siete dati, quante persone fanno parte e vivono questo progetto, è volontariato o può diventare anche un occupazione?
 
R) Il Cinema è gestito da un gruppo di volontari, ad oggi circa una ventina, che si sono divisi nel tempo la gestione di tutte le attività che servono per mantenere viva tale realtà.
I compiti da svolgere sono tanti: dalla scelta dei film ai rapporti con le case di distribuzione; dalla pubblicità agli aspetti tecnici o economici; dall’organizzazione di serate culturali al rapporto con la cittadinanza; e così via! La gestione del cinema è ricca e complessa e si mantiene esclusivamente grazie alla disponibilità di tutti i volontari.
 
D) Parlare di Pandemia ed inevitabile sospensione della vostra attività può avere un senso se ci racconta il perchè una vostra programmazione estiva a Pieve e non in città?
 
R) Questo periodo di chiusura forzata, per quanto ben giustificato, è stato un duro colpo per tutti: sia per i cinema che hanno visto momentaneamente cessare la propria attività sia per il pubblico, privato del suo svago.
Come Don Zucchini abbiamo cercato di non allentare il filo diretto con i nostri spettatori, proponendo attività di intrattenimento sui nostri canali social e, quando ne abbiamo avuto l’opportunità, organizzando una rassegna nel totale rispetto delle norme sanitarie vigenti. Abbiamo infatti avuto l’occasione di proporre nell’estate appena trascorsa un ciclo di proiezioni nel cortile della Rocca di Pieve di Cento in collaborazione con l’amministrazione comunale.
La manifestazione è stata un successo, registrando un’alta partecipazione e corali consensi. Il nostro è stato un esperimento interessante nel quale, per la prima volta nella nostra storia, abbiamo varcato i confini comunali. Crediamo molto nella collaborazione con le diverse amministrazioni cittadine e con le associazioni del territorio, quindi è probabile che in futuro si ripresenteranno gradite occasioni di incontro con le amministrazioni del nostro comune o di comuni limitrofi.
 
D) Come Don Zucchini avete recentemente, a schermi spenti, rilanciato con “99 posti per Cento” la vostra voglia di fare cinema in centro: che sogno ha il Don Zucchini?
 
R) Noi volontari da sempre ci adoperiamo per rendere il cinema un luogo accogliente per il nostro pubblico i: si tratta però di una struttura ormai datata, che necessita di importanti interventi di ristrutturazione per poter offrire a tutti ambienti confortevoli e di facile fruizione. Tanti sono gli interventi che vogliamo operare: dalla realizzazione di servizi igienici per persone portatrici di handicap, al rinnovo degli arredi e dell’impianto audio e tanti altri. Per portare a termine questo ambizioso progetto chiediamo la collaborazione di tutti, associazioni, imprese e singoli cittadini. Qualcosa si sta già muovendo e le prime offerte stanno già arrivando, ma la strada è ancora lunga e abbiamo davvero bisogno del contributo di tutti per poter salvare il Cinema Don Zucchini.
 
D) Affrontare il passato, magari paragonandolo al presente, fa sempre paura oltre che creare inevitabili paragoni…guardiamo avanti: dove arriverà il Don Zucchini?
 
R) Il Cinema Don Zucchini è divenuto pian piano un punto di riferimento per la comunità, un luogo vivo e accogliente: ci auguriamo che con questo ambizioso progetto di ristrutturazione il cinema possa diventare ancora di più un centro di aggregazione culturale e sociale per Cento e per tutto il territorio circostante.
Le numerose migliorie che intendiamo apportare daranno nuovo slancio alla nostra attività; cinema non significa solamente assistere a delle proiezioni: è discussione, approfondimento, incontro. Come negli anni trascorsi vogliamo continuare a proporre alla cittadinanza momenti di crescita e di confronto, attraverso il mezzo cinematografico e non: tante infatti sono state e saranno le conferenze, i dibattiti e gli approfondimenti che, contiamo, contribuiranno ad arricchire la proposta culturale della nostra città.
 
la foto, decisamente bella, è del fotografo centese Emanuele Boccafoglia
 
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