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LA FESTA DELL’UNITA’ NAZIONALE A CENTO.

By on Novembre 4, 2018 0 1166 Views
La commemorazione della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze armate si è aperta a Cento con l’inaugurazione alla Rocca della mostra ‘Lontano dal fronte. Cento e la grande guerra nel centenario della morte di Aroldo Bonzagni’.
«Questa suggestiva esposizione, associa al centenario del primo conflitto mondiale anche il ricordo della scomparsa del grande artista centese Aroldo Bonzagni: mi auguro che le scolaresche visitino numerose – ha affermato il sindaco Fabrizio Toselli -. Attraverso foto, documenti e oggettistica dell’epoca ci si può tangibilmente rendere conto della vita in trincea, la sua umanità e suoi orrori, e del sacrificio di tanti giovani in nome dei fondamentali ideali che hanno costituito la nostra Patria». «Queste testimonianze ci danno il senso della storia – ha rimarcato l’assessore ai Servizi Bibliotecari, Mariacristina Barbieri -. Abbiamo voluto celebrare anche i centesi: non è stata possibile inserire un’immagine o un oggetto di tutti, ma ogni caduto o combattente centese è qui ricordato».
L’esposizione, che si potrà visitare fino al 27 gennaio 2019, è stata curata da Mariateresa Alberti e Fausto Gozzi, affiancati da Paolo Govoni e Diego Paganelli, e ha visto la collaborazione di Sandra e Alberto Alberghini, Alberta Grazi e Alberto Corvini, Arnaldo Facchini e Luigi Carlo Gorni, oltre che delle famiglie che hanno voluto donare all’Archivio Storico Comunali i cimeli appartenuti ai loro cari. «Li ringraziamo – ha sottolineato il primo cittadino per il grande attaccamento il grande amore verso la comunità. Il loro generoso gesto non solo concorre a valorizzare il patrimonio storico-culturale del Comune, ma permette di avvicinare la collettività alle figure di nostri concittadini che possiamo indicare come chiaro esempio per aver servito con onore la patria».
 
Cesarina Costa ha donato la brandina da campo di suo padre Gian Francesco Costa, la famiglia Toselli la bandiera dell’Associazione Combattenti e Reduci sezione di Cento conservata dal padre Ugo Toselli e utilizzata per molti anni durante le celebrazioni del 4 Novembre. «È un piacere che la municipalità possa conservare questo ricordo – ha sostenuto Mariateresa Toselli -. In famiglia tutti e cinque i maschi andarono in guerra e tutti furono deportati, ma siamo fortunati perché tutti tornarono». Erminia Malagodi Bauert ha donato i ricordi del padre Carlo Malagodi e Fabio Govoni del nonno Luigi Malagodi, fratello di Carlo. «Siamo lieti di come il Comune ha accolto le testimonianze del valore di mio padre – ha detto Erminia -. È una emozione sapere che sono tornate nel luogo di origine: mio papà si era trasferito a Milano, ma la sua terra era questa e credo che per lui questa sia una bella giornata»
 
Dopo la deposizione delle corone il discorso in piazza. Il ringraziamento alle Forze Armate. «per il contributo al mantenimento dell’ordine repubblicano, al conseguimento della pace, alla garanzia della sicurezza collettiva e individuale, alla salvaguardia della quotidianità di ciascuno di noi, cui sanno unire l’alto impegno civile, come nel sostegno della popolazione, ad esempio in caso di catastrofi, come fu per noi il terremoto, come è oggi il maltempo che ha mietuto vittime da nord a sud, provocato danni e aperto profonde ferite nella nostra penisola». E la riflessione sulla memoria. «Dire che ne abbiamo necessità non è una frase fatta, se si pensa a un’altra ricorrenza di questo 2018: gli 80 anni dal varo, nel settembre del 1938, delle Leggi razziali. Vent’anni, appena vent’anni, dopo la conclusione della Grande Guerra, l’Italia ha abdicato agli ideali di unità e di solidarietà per cui aveva lottato e sacrificato tante vite, declinando prima verso la discriminazione poi verso la violenza nei confronti di una parte della sua stessa popolazione, che pure aveva combattuto il conflitto del ‘15-’18. Che ciò ci sia di monito e ci faccia riflettere sulla fragilità della memoria, se non coltivata. Rinnoviamola, dunque, e non soltanto in questa giornata».
 
Le cerimonie si sono tenute anche a Penzale, a Renazzo, a Casumaro, a Reno Centese, ad Alberone, a Buonacompra, a XII Morellie e Corporeno. Qui, in particolare, la celebrazione ha preso le mosse dal Monumento ai Caduti che con gran forza i cittadini nel 1918, appena terminata la guerra, vollero erigere: inaugurato il 27 luglio 1919, è riconosciuto dal MIBACT Emilia Romagna come il primo d’Italia e di importante interesse storico artistico. E proprio nel centenario della Grande Guerra e dell’inaugurazione del monumento nel 2019, su proposta della Consulta civica, è stato istituito un comitato di cittadini pro monumento, che sulle orme del comitato originario “Società Perpetua Por manutenzione monumento” istituto nel 1919 e di quello del 1999, ha l’obiettivo di preservare la memoria dei ragazzi di Corporeno che hanno perso la vita nel conflitto attraverso un restauro conservativo del monumento. Momento toccante il ricordo dei nomi dei caduti, per ognuno dei quali è stato portato un cero. Al termine delle note dell’Inno di Mameli il lancio di palloncini tricolori e lo svelamento della targa, primo passo per le celebrazioni del 27 luglio prossimo.
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